Una massa tumorale di 38 chili stava compromettendo la sua salute, ma i medici dell'ospedale San Donà sono riusciti ad asportarla. La donna, una 50enne di Jesolo, è salva grazie all'intervento di cinque unità operative. La massa comprimeva tutti gli organi addominali e toracici e in particolare i grossi vasi addominali riducendo l'attività di vari organi come i reni e i polmoni.
«Quando la paziente è giunta alla nostra osservazione – spiega a "Il Gazzettino" il primario di Chirurgia, Paolo Sorrentino – ci si è subito resi conto che il rischio più consistente era rappresentato proprio dalla possibilità di una embolizzazione massiva nel momento in cui la massa sarebbe stata rimossa, determinando di conseguenza una decompressione improvvisa della vena cava e l'ipotetica liberazione degli emboli».
In stretta collaborazione con le unità operative di Emodinamica, Anestesia e Rianimazione, Radiologia e Urologia, è stato deciso di procedere alla preventiva detensione parziale della massa, che è durata tre giorni, e poi all'asportazione definitiva. «L'esito positivo di questo intervento va sicuramente attribuito a un lavoro di equipe – conclude il dottor Sorrentino – nel quale specialisti e personale infermieristico di cinque unità operative hanno contributo in modo determinate, dando esempio di forte affiatamento, perfetta integrazione e alta professionalità».
Fonte: www.leggo.it
«Quando la paziente è giunta alla nostra osservazione – spiega a "Il Gazzettino" il primario di Chirurgia, Paolo Sorrentino – ci si è subito resi conto che il rischio più consistente era rappresentato proprio dalla possibilità di una embolizzazione massiva nel momento in cui la massa sarebbe stata rimossa, determinando di conseguenza una decompressione improvvisa della vena cava e l'ipotetica liberazione degli emboli».
In stretta collaborazione con le unità operative di Emodinamica, Anestesia e Rianimazione, Radiologia e Urologia, è stato deciso di procedere alla preventiva detensione parziale della massa, che è durata tre giorni, e poi all'asportazione definitiva. «L'esito positivo di questo intervento va sicuramente attribuito a un lavoro di equipe – conclude il dottor Sorrentino – nel quale specialisti e personale infermieristico di cinque unità operative hanno contributo in modo determinate, dando esempio di forte affiatamento, perfetta integrazione e alta professionalità».
Fonte: www.leggo.it
0 commenti:
Posta un commento