La questione non è oziosa perché il web assai difficilmente conosce l’oblio. Così quando un internauta muore restano, spesso e volentieri, tutti i suoi profili, sui social network e non solo. Qui si innesta l’applicazione di Google che permette di decidere che fine far fare ai nostri dati quando non ci saremo più.
L’utente, quindi, può decidere che tutti i suoi siti e le sue password “muoiano” con lui attraverso una cancellazione dei dati. Oppure può elencare fino a 10 persone che riceveranno le coordinate di accesso. Attenzione però, Google non aspetta il certificato di morte. Né tanto meno accerta che morte ci sia stata: l’unico criterio dell’app è l’inattività dell’utente. Se un profilo non viene attivato per un certo intervallo in automatico si procede all’invio. Prima parte una mail al proprietario dell’account, ovviamente. Occhio, quindi, a non distrarsi.
Fonte: feedproxy.google.com
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